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“CANDE’ ALL’OVE” – IL CANTO ALLE UOVA

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La tradizione vuole che la notte del Sabato Santo partivano di buon’ora squadre di suonatori composte da un paio di persone, un cantore e un musicista o più musicisti fino a dieci persone, tutti maschi. A piedi o sui carri trainati da animali.

Giunti nella prima masseria essi intonavano  “Il Canto alle Uova” ai massari (candè all’ove)

Gli strumenti musicali che accompagnavano il canto variavano tra fisarmonica, organetto, chitarra, chitarra battente, tamburelli, cupa cupa, triccheballacche e nacchere. Si cantava fino a quando i massari uscivano di casa. Così loro si affacciavano all’uscio con numerose uova in mano da porre nel cesto che l’incaricato del gruppo portava con sé.

Poi seguiva un pasto da consumare insieme che la massara aveva preparato imbandendo una tavola in casa con salumi, formaggi, frittate e altre primizie di stagione. Talvolta si ballava la pizzica se i massari avevano tempo, anche la pizzica scherma che veniva interpretata da due uomini. Finita la suonata, la squadra di suonatori si congedava e si incamminava verso altre masserie.

Ad Alberobello e nei paesi limitrofi, la tradizione si rinnova ogni Sabato Santo nelle forme descritte, sempre con squadre di anziani, adulti e giovani, ora anche qualche fanciulla e se ci sono bambini a loro il compito di reggere il cesto per le uova.

Le uova che i questuanti ricevono sono indubbiamente simboli pasquali ma, più paganamente, simboleggiano anche la fertilità.

La vita contenuta nell’uovo è come il seme contenuto nella terra prima che germogli a Primavera. Si tratta quindi di canti propiziatori.

Si deve considerare che il Sabato Santo finiva il periodo quaresimale, in cui, tra gli altri cibi, erano vietate le uova. Pertanto l’accumulo in quaranta giorni di molte uova consentiva di poterle regalare ai suonatori che, per tradizione, avrebbero fatto una frittata con asparagi il giorno di Pasquetta.

E questa la strofa del canto che introduce il gruppo nella masseria

iol iol iol, apre a port i dam l’ove, i c l’ov so cuvatizze, dam na form d sasizze…

 

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