Il pumo pugliese
Il tipico manufatto è un antico portafortuna e uno degli oggetti più rappresentativi dell’artigianato locale pugliese, anzi il più caratteristico.
A cosa si ispira? Nell’antica Roma la dea Pomona era la divinità dei frutti. Ed è proprio al suo culto che si ispira il pumo pugliese.
Questo oggetto, il cui nome deriva dal termine latino “pomum” (frutto), è noto per la sua forma simile ad un bocciolo racchiuso tra le foglie di acanto, di solito 3, a volte 4, e devono avere la punta rivolta verso l’esterno. Richiama la purezza, la capacità di rigenerarsi, la fecondità, la prosperità e la ricchezza.
Il significato di prosperità, fortuna e fecondità è di buon auspicio per tutti.
Ed è così che il pumo pugliese è diventato un oggetto beneaugurale, per la famiglia e per la casa: già le famiglie nobili pugliesi scelsero il pumo come elemento decorativo delle facciate dei loro palazzi, dei corrimani, delle ringhiere e delle balaustre di scale e balconi.
Talvolta personalizzavano i propri pumi con gli stemmi della famiglia.
Ancora oggi rappresenta il portafortuna per eccellenza della tradizione pugliese oltre che un grazioso ricordo di un viaggio in Puglia, purché, venga regalato o ricevuto in dono.
E per le stesse ragioni molti sposi scelgono il manufatto pugliese come bomboniera da donare ai propri invitati, per poter condividere con loro l’augurio di prosperità, fecondità e benessere che il pumo porta con sé.
Alle versioni più classiche, ricoperte di smalto bianco, rosso, verde, azzurro, e altri colori si affiancano creazioni più elaborate dalla superficie lavorata e rugosa come fosse una pigna. Tutte in ceramica
Le sue forme e la raffinatezza della lavorazione lo rendono adatto ad ogni occasione e ad ogni arredamento tanto che oggi il pumo è diventato un vero e proprio oggetto glamour apprezzato anche al di fuori dei confini della Puglia.
Le Comari hanno avuto in regalo un pumo rosso, colore natalizio
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